giovedì 11 luglio 2013

As there is nothing from the first, where does the dust itself collect?- Xu Bing

L'uso della cenere, sebbene in maniera diversa rispetto a Zhang Huan, lo incontriamo anche in un'opera dell'artista cinese Xu Bing. Nel 2004 l'artista presenta il lavoro "As there is nothing from the first, where does the dust itself collect?", se nulla c'è dall'inizio, dove si deposita la cenere?. La frase è ripresa da una famosa poesia del sesto patriarca del Buddhismo Chan, Hui Neng: 

The Bodhi  is not like the tree;
The mirror bright is nowhere shining;
As there is nothing from the first,
Where does the dust itself collect?

La poesia nasce in risposta al passo del patriarca del Buddhismo Chan Shen Xiu

The body is the Bodhi tree;
The soul is like the mirror bright,
Take heed to keep it always clean,
And let no dust collect upon it.


Le due poesie si interrogano sulla vera natura dell'esistenza e dell'illuminazione. 
Xu Bing riprende questo importante passo per comporre una delle sue opere più famose. Presentata al The Spinning Wheel Building di New York, "Where does the dust itself collect?" si presenta come una riflessione sul valore della vita e sulla sua impermanenza. La cenere utilizzata per la realizzazione è infatti la polvere depositatasi sulle strade di New York dopo l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 Settembre 2001. L'artista raccoglie questa cenere, risultato della disgregazione e della distruzione, e la trasporta compattata all'interno di alcune bambole della figlia. 
Xu Bing applica degli stencil per comporre la scritta e, mediante un soffiatore, spruzza la cenere su tutto il perimetro della stanza. Successivamente, calandosi dall'alto, rimuove gli stencil. 
La frase, che sembra esistere, è in realtà ricavata dall'assenza di cenere, quindi sostanzialmente non c'è, è un'illusione, è una creazione della nostra mente, come lo è la vita e tutte le forme di esistenza.
L'opera, ha non solo lo scopo di far incontrare due mondi antistanti, quello americano e quello cinese, ma è anche una celebrazione della fragilità della vita. Nulla esiste veramente e quindi nulla si mantiene. Tutto si trasforma inevitabilmente fino alla completa distruzione, per poi ricominciare in un nuovo ciclo esistenziale. 

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