"One change a year, one big change in three years, and one unidentifiable transformation in five years1."
La Cina è un Paese che sta cambiando radicalmente negli ultimi decenni, l’economia, in particolare, si è ormai posizionata al centro dell’attenzione di questo inarrestabile progresso. “Il Denaro”, jinqian, è l’argomento con il quale si può conquistare la simpatia del cittadino cinese medio, difficilmente infatti, capiterà di poter salutare un passante incontrato casualmente per strada, senza che questi ci abbia prima domandato a quanto ammonta lo stipendio mensile della nostra famiglia. La grande scommessa del “socialismo con caratteristiche cinesi” sta sempre più remando verso un capitalismo prettamente occidentale.
Questa idea di progresso, di miglioramento, di benessere, ha fatto sì che la Cina, e la società cinese si muovessero con grande rapidità, alla conquista di un sogno da afferrare per primi, da non lasciarsi sfuggire. La velocità è una delle parole d’ordine del vivere in Cina ai giorni nostri.
Gli studenti corrono da un corso all’altro sin da bambini, per poter frequentare una buona universit{ quando sarà il momento, gli adulti si dividono freneticamente tra più lavori per poter permettere ai propri figli di godere della migliore istruzione. Le imprese edili lavorano notte e giorno riuscendo ad ultimare la costruzione di un palazzo in un mese di tempo. Non è impossibile svegliarsi la mattina e notare con grande stupore che il marciapiedi sul quale, appena la notte prima, avevamo passeggiato, ora non c’è più, o che la facciata di un palazzo di quindici piani ha cambiato colore.
In quest’ottica di corsa verso un futuro migliore e prospero, lo sguardo al passato e alle proprie origini, trova sempre più difficilmente spazio. Tutto è in continuo mutamento e proiettato verso il futuro. Anche le idee pertanto sono in fermento. L’Arte, in particolare, risente dei continui sconvolgimenti politici avvenuti negli ultimi trenta anni. La Rivoluzione Culturale ha infatti cambiato il volto della scena culturale e artistica cinese, tutto ciò che è borgese e antico, diventa improvvisamente scadente e di cattivo gusto.
Negli anni Ottanta si inaugura un grande filone artistico, la Gaudy Art, espressione dell’impatto della cultura economica occidentale sull’ideologia socialista cinese. La Gaudy, come spesso ribadito dal principale critico Li Xianting2, non è una rottura col passato, ma la rappresentazione della vistosità portata dal nuovo consumismo in stile occidentale ( Gaudy Art significa infatti Arte pacchiana). Il movimento, che vede come principali rappresentati astisti di spicco come Fang Lijun, Song Yonghong, Qi Zhilong, Xu Yihui, Huang Yihan, Wang Qingsong, è fortemente influenzata dall’artista americano Jeff Koons, e caratterizzata da immagini kitsch, sgargianti, simbolo di una Cina ormai troppo influenzata dai modelli occidentali. La critica politica alla base del movimento, e espressa da uno stile che Li Xianting definisce Chinese Political Pop3 e Cynical Realism4, trova come presupposti fondamentali un graduale appiattimento delle “caratteristiche cinesi” e la perdita di coscienza culturale.
La consapevolezza dell’ “essere cinesi”, dell’appartenenza ad una cultura millenaria ora per certi versi sbiadita dal corso degli eventi politici, è una caratteristica che riscontriamo nei lavori di molti artisti cinesi contemporanei. Wang Qingsong, in particolare, utilizza la critica alla globalizzazione e all’adorazione dei modelli occidentali, come poetica dei propri lavori.
I sogni di Wang Qingsong
Nato del 1966 nella provincia dello Heilongjiang, Wang Qingsong è fortemente influenzato dagli effetti della Rivoluzione Culturale (iniziata proprio nell’anno della sua nascita), sulla società cinese. In un certo senso, la visione del mondo di Wang, è sempre stata connessa alla sfera dell’economia e della pubblicità. La Rivoluzione Culturale, con i suoi dazibao5 e le varie forme di propaganda, si proponeva come un grande mercato di idee. Con l’apertura della Cina e l’ingresso di nuovi beni di consumo occidentali, si passò rapidamente dalla “vendita” di idee, alla vendita di prodotti. Il risultato fu una concretizzazione di ciò che pochi anni prima avveniva sul piano astratto: le nuove pubblicità sgargianti e accattivanti che popolavano la Cina, altro non erano che la versione più avanzata dei vecchi dazibao.
È inutile dire che l’impatto dei nuovi prodotti, ma soprattutto dei nuovi stili di vita proposti dal nuovo mercato, ebbe un effetto devastante sulla conservazione delle “caratteristiche cinesi”. Lo stesso artista sostiene in molte interviste che quando fecero il loro ingresso bevande come la Coca Cola, Fanta, Sprite, o catene di ristorazione come Mc Donald’s e KFC, si diffuse presto la moda di riunirsi per un panino pomeridiano, o di festeggiare compleanni in questi luoghi di provenienza americana. L’artista sostiene anche di aver odiato e rifiutato tutto ciò per un buon periodo della propria vita.
Quando Wang si trasferisce a Pechino per iniziare la propria carriera di artista, sarà immerso in una realtà in continua trasformazione. Una realt{ falsa e corrotta da un’idea di benessere che poteva esistere solo in Occidente. La scelta iniziale della pittura ad olio, a discapito della fotografia infatti, nasce proprio dall’idea che il secondo mezzo fosse un tradimento nei confronti dell’Arte cinese tradizionale, in quanto occidentale. Presto però, Wang si render{ conto che anche la pittura ad olio era originaria dell’occidente6 , e sceglierà pertanto la fotografia, che meglio si presta allo stile della Gaudy Art.
Lo scopo dell’artista era quello di riprodurre tutto ciò che accadeva nella società, nella stessa maniera kitsch e variopinta, da qui la scelta di un mezzo che potesse immortalare il momento. Caratteristica intrinseca nell’Arte di Wang Qingsong è dunque la critica rivolta alla ricerca affannata di un qualcosa che si realizzi nel futuro, che non lascia mai spazio al ricordo dei tempi passati. La riproduzione di questi momenti, è dettata proprio dal ricordo dell’autore di molte immagini dell’infanzia, che si sono poi dimostrate essere dei fake ( false, contraffatte), come ad esempio le promesse di benessere e ricchezza decantate dalla Rivoluzione Culturale. Lo stesso concetto di fake, si sposa con l’essenza della fotografia, entrambi sono infatti riproduzioni ( e dunque non reali) della versione originale di un qualcosa. L’artista sostiene ironicamente che il proprio stile fotografico, possa essere facilmente riconducibile al fotogiornalismo, in quanto tenti di catturare le contraddizioni di questa Cina in trasformazione7.
Le fotografie di Wang, scattate e poi soggette ad un lungo lavoro di post produzione, appaiono irriverenti ed estremamente ironiche, eredi legittime del movimento Gaudy Art sopra menzionato. Ciò che a prima vista può sembrare essere una tecnica moderna e di stampo occidentale, si dimostra però essere riscontrabile anche nella tradizione cinese. “Gi{ l’imperatrice-madre Cixi ( 1835-1908), si faceva ritrarre in fotografie, ritoccate col colore[…]”8.
Proprio per il carattere ironico, irreale e grazie alla presenza di colori vivaci e variopinti da cui sono caratterizzati, i lavori di Wang sono generalmente molto apprezzati dal popolo, caratteristica che conferma l’eredit{ dalla Pop Art.
L’ambientazione è quasi sempre irreale, riconducibile ad una visione, o a sogni. Gli attori compaiono spesso nudi, o in abiti pacchiani e kitsch. In molti dei lavori lo stesso Wang funge da protagonista, giocando il ruolo di attore e di spettatore delle trasformazioni che vuole rappresentare con i propri lavori.
Le scene, rappresentate attraverso tableau vivants, ritraggono la trasformazione della Cina ossessionata dal progresso e dal denaro. Ironicamente, questo flusso di movimento è espresso attraverso un mezzo che per definizione non muta, e che, al contrario, nasce proprio per fermare in un’immagine la moltitudine di azioni che altrimenti sfuggirebbe alla nostra memoria. La critica al guardare avanti senza mai voltarsi indietro è ampiamente espressa da Wang mediante l’utilizzo di scene che rimandano a grandi dipinti del passato, cinesi e occidentali, creando così un dialogo immaginario tra due grandi culture, dialogo che nella maggior parte dei lavori non si realizza, o porta a conseguenze spiacevoli.
Una tra le opere più note, è senza dubbio Romantique. L’immagine raffigura uno scenario che potrebbe essere definito una strada a metà tra il Paradiso occidentale e i giardini pastorali cinesi. In questa scena di irrealtà, composta da foglie di plastica, nebbia di ghiaccio secco e colori vivaci, si incontrano grandi opere del passato come La Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre di Masaccio, La Danza e La Gioia di Vivere di Matisse, Colazione sull’erba di Manet, un Buddha dorato. Ma l’elemento che cattura il nostro occhio è la riproduzione di Nascita di Venere del Botticelli, posto al centro della composizione, che divide la scena in due parti speculari e ordinate, nonostante il disordine dei personaggi. Gli attori, nudi e liberi, sembrano essere felici, spensierati. In realtà, i loro sorrisi e le loro espressioni sono falsi, come le riproduzioni delle opere appena menzionate. Romantique dipinge la contraddizione dei nostri giorni, in cui tutto deve apparire bello, perfetto, anche a costo di essere falso. È così che il Paradiso è fatto di plastica e le opere classiche risultano ridicole.
Romantique, 120x650cm, 2003 |
Manet, La Pubertà di Munch, Le Tre Grazie, Il Violino di Ingres di Man Ray, Il Bagno Turco di Ingres. Il lavoro inoltre, come anche Romantique, è una panoramica che rimanda ai vecchi rotoli cinesi. I personaggi sono ospiti in una lussuosissima casa, arredata con mobili occidentali e cinesi.
China Mansion, 120x1200cm, 2003 |
In Goddess troviamo l’utilizzo non di opere del passato, ma di un’icona nota in tutto il mondo: la Statua della Libertà, simbolo degli Stati Uniti. Nella fotografia, la Libertà, composta da venti tonnellate di argilla, compare nella classica camicia maoista.
Goddess, 180x250cm, 2011 |
Il tema della creazione di un dialogo tra Cina e mondo occidentale, fa da sfondo alla maggior parte delle opere di Wang Qingsong. Come abbiamo visto più volte, questo presupposto si realizza iconograficamente mediante l’introduzione di simboli consumistici.
In Can I Cooperate With You14 , Wang Qingsong guida il tipico carro utilizzato dai turisti per il tour della città. L’artista, che gioca le parti del fattorino povero ( i calzoni sono in brandelli) e affaticato dal caldo ( non indossa la maglietta), guida affannato verso la destinazione.
Can I Cooperate With You, 120x200cm, 2000 |
aspettative dei cinesi nei confronti dell’Occidente che arriva dritto alla bandiera cinese per fornire aiuto e collaborazione.
Uno dei lavori più rappresentativi di Wang Qingsong è Follow Me15.
Il titolo, rimanda ad una vecchia trasmissione cinese finalizzata all’insegnamento dell’inglese.
Follow Me, 120x300 cm, 2003 |
La conseguenza dell’apertura a nuovi mercati e della corsa per il raggiungimento di un ideale di prosperità e guadagno è dunque quella di non voltarsi mai indietro per cercare le proprie origini e riconoscere i propri errori. Come molti degli artisti cinesi contemporanei, anche Wang Qingsong ci propone una riflessione su questo.
In Past, Present and Future18 l’artista rappresenta tre scene che ricordano i monumenti socialisti posti nelle piazze delle città cinesi. Le tre sezioni, portano colori diversi, a seconda del periodo a cui sono associati, ripercorrendo i mutamenti economici e sociali avvenuti dagli anni della fondazione della Repubblica Popolare cinese. In particolare, il marrone presente in Past rappresenta il passato, un colore legato alla terra, alle cose semplici, che ricorda la Cina rurale del pre-boom economico.
Past, Present and Future, 170x(283+212+283)cm, 2001 |
Come molti artisti cinesi contemporanei, anche Wang Qingsong non tralascia la tematica religiosa. Nella maggior parte dei casi, utilizza la classica iconografia buddhista per la creazione di autoritratti che mostrano Buddha e bodhisattva lanciati in un’epoca in cui domina il consumismo. Wang realizza scatti che vogliono testimoniare come l’apertura della Cina a nuovi mercati, abbia comportato il cambiamento di alcune abitudini culturali dei cinesi, e tra queste la religione non fa eccezione.
In Thinker20, Wang Qingsong è seduto nella posizione del loto, poggiando su una foglia di cavolo. La figura è ferma, in contrasto con lo sfondo dietro di essa che invece è in movimento.
Thinker, 180x90cm, 1998 |
Requesting Buddha Series No.2, 180x110cm, 1999 |
Anche in Requesting Buddha Series No.2, Wang Qingsong emerge da un cavolo. Nuda, e con un corpo femminile, la figura mostra tutta la vulnerabilità del corpo umano ( l’organo genitale è esposto e al centro della composizione). Dietro troviamo uno sfondo simile a quello di Thinker, una città in movimento, in trasformazione, in contrasto con il soggetto che invece è fermo, non solo dal punto di vista fisico ma anche culturale ( il buddhismo si è conservato attraverso migliaia di anni). Il Bodhisattva raffigurato possiede otto braccia, le mani tengono oggetti tra i quali distinguiamo una lattina di Coca Cola, un’ascia, un profumo, che sostituiscono gli oggetti rituali che troviamo nell’iconografia buddhista. Sul petto, è inciso il marchio Coca Cola. In Requesting Buddha No.122, invece, il Bodhisattva Guanyin, è seduto su un bouquet di fiori plastici tenuti insieme dalla carta rossa della Coca Cola.
La figura possiede undici braccia, differentemente dalle statue buddhiste che possiedono quasi sempre un numero pari di arti. Le mani tengono oggetti consumistici come nel caso precedente. Il messaggio è chiaro anche in questo caso: il Buddha, simbolo di forza, aiuta le persone attraverso la propria devozione, ma in un’epoca in cui regna il consumismo, l’oggetto della venerazione è cambiato e di conseguenza anche la figura del Buddha.
Il tema del consumismo, come vediamo, fa da sfondo a diverse tematiche nella poetica di Wang Qingsong. Quello del conflitto di interessi, e della guerra in generale è uno di questi. L’artista racconta più volte che le immagini durante la Rivoluzione Culturale erano spesso legate alla guerra, alla difesa armata del proprio Paese, al patriottismo. Lo stesso Wang sognava di intraprendere la carriera militare quando sarebbe arrivato il momento.
In Another Battle Series24, composta da sette scatti fotografici, sono presentate scene di battaglie combattute in trincea, in cui l’artista gioca il ruolo del comandante. I setting, come spiega Wang25, sono ispirati alle scene dei film di guerra che accompagnarono l’et{ infantile dell’artista. Gli attori si trovano a sparare contro farfalle di plastica, a lanciare fumogeni di Fanta, indossare la cartuccera in cui al posto dei proiettili troviamo lattine di Coca Cola.
Another Battle Series No.2, 120x200cm, 2001 |
Anche in Competition, si ripresenta il tema della “scontro”, come suggerisce il titolo stesso. Lo scatto cattura il momento in cui alcune persone sono impegnate nell’affissione di cartelloni pubblicitari. La parete, alta quattordici metri e lunga quaranta, è tappezzata di seicento fogli di carta sui quali l’artista ha scritto nel classico stile cinese del pennello a inchiostro, richiamando così i vecchi dazibao che riempivano i muri e le strade durante la Rivoluzione Culturale. Come si è già accennato, dopo questo cruciale periodo storico e politico, la Cina sarà esposta a nuovi mercati, che porteranno all’ingresso di nuovi prodotti e stili di vita. I dazibao verranno staccati e sostituiti dai cartelloni pubblicitari, quello che prima era un bombardamento di idee divenne presto un bombardamento di prodotti.
Competition, 170x300cm, 2004 |
Molti dei prodotti che vediamo nelle pubblicità, non sono affatto di alta qualità, ma la propaganda li rende buoni agli occhi del pubblico.
Ogni giorno si avvia una nuova guerra, una nuova competizione, come suggeriscono gli attori nell’atto di affiggere il proprio prodotto sopra ad un altro, nella speranza che oggi vinca il proprio. Nel mercato, anche solo un istante può creare la differenza, se il nostro avversario è più veloce, vince il suo prodotto lasciandoci con l’amarezza in bocca e la speranza che domani i più veloci saremo noi. Wang cerca così di esprimere la tensione con cui ogni giorno trascorriamo le nostre giornate, ormai assorbiti dall’ottica del capitalismo.
Come abbiamo visto, le tematiche utilizzate da Wang Qingsong nei lavori fotografici, sono analisi di una società che è in continuo mutamento ma che a pensarci bene, è ferma sullo stesso obbiettivo. Su questo paradosso trovano equilibrio le contraddizioni raccontate dall’artista. L’utilizzo di icone del passato, colori sgargianti e marchi internazionali, riproduce simbolicamente le pubblicità che ogni giorno affollano le nostre menti. Attraverso la rappresentazione di questi scenari irreali simili a sogni, testimonianza di una circostanza attuale assurda e contraddittoria, Wang esprime la speranza ( il sogno) di un mondo non più governato dal denaro, ma dai veri valori della vita, speranza anch’essa assurda. In molte delle fotografie l’artista svolge il ruolo principale, da osservatore a protagonista, da soldato a bodhisattva, da professore a fattorino. In sostanza, le fotografie ci raccontano storie viste dai suoi occhi, non c’è la presenza della collettivit{, anche se in realtà fa da sfondo a tutti i lavori, ma dell’individuo che sceglie di vivere la propria storia e, in questo caso anche la propria opera, da protagonista.
Note:
1 Slogan cinese.
http://www.estt.ipt.pt/download/disciplina/2635__Glorious%20Life_Statement.pdf
2 “The critical approach of Gaudy Art is not a departure from the past. […]. It is a genuine feeling about the gaudiness and its many appearances that have come with a consumer culture running rampant in China.”
http://www.chinese-art.com/volume2issue2/image100/Post89/Post89.htm
3 Termine coniato dal critico d’Arte Li Xianting nel 1992 per descrivere il tipo d’Arte proposta da un gruppo di artisti cinesi degli anni ’90. Lo stile, ripercorrendo quello dell’American Pop degli anni ’60, giustapponeva le immagini della Rivoluzione Culturale, come i ritratti di Mao, a simboli della globalizzazione come ad esempio Gucci e Coca Cola.
https://artsy.net/gene/political-pop
4 “Il realismo cinico è una forma di nullit{. Mancanza di senso con attitudine irrisoria”.
http://blog.luofei.org/2012/07/revisiting-political-pop-and-cynical-realism/
5 Letterale: giornali a grandi caratteri. Forma di propaganda politica utilizzata in Cina durante il periodo storico della Rivoluzione Culturale.
6 La pittura ad olio sarà introdotta dai gesuiti alla fine del XVI secolo.
7 Da “Colossal Images Dissect China’s Past and Present” di Jordan G. Teicher.
http://www.wangqingsong.com/index.php?option=com_content&view=article&id=286&Itemid=41&lang=en
8 D. Jones, F. Salviati, M. Costantino, Arte contemporanea cinese, Mondadori Electa, 2006, pg. 27.
11http://www.wangqingsong.com/index.php?option=com_content&view=article&id=81&Itemid=15
12 Serigrafia. 5/9: venduto da Sotheby’s il 06/04/2014, Hong Kong.
http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/contemporary-asian-art-hk0497/lot.1012.html
9/9 venduta da Christie’s il 27/11/2005, Hong Kong.
http://www.christies.com/lotfinder/lot/wang-qingsong-4613798-details.aspx?from=searchresults&pos=8&intObjectID=4613798&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=2
Ns/9, esposta e in vendita presso Galerie Loft, Paris.
http://www.artnet.com/artists/wang-qingsong/past-present-future-a-mW1Uw5BBHDoe93IKkt6wUA2
13 Dipinto di Gu Hongzhong, risalente al periodo delle Cinque Dinastie e Dieci Regni ( 907-979 d.C.). Del dipinto rimane solo una copia del XII secolo, conservata al Palace Museum di Pechino.
14Serigrafia. 9/10: venduto da Sotheby’s il 06/04/2014, Hong Kong.
http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/contemporary-asian-art-hk0497/lot.1013.html
Ns/10: venduto da Christie’s il 13/09/2006, New York, Rockefeller Plaza.
http://www.christies.com/lotfinder/lot/wang-qingsong-can-i-cooperate-with-you-4762301-details.aspx?from=searchresults&pos=9&intObjectID=4762301&sid=b953ca82-a8c4-41fe-b625-d91a9439e10c&page=2
15 Serigrafia. 10/10, esposta e in vendita presso Galerie Paris-Beijing, Parigi.
http://www.artnet.com/artists/wang-qingsong/follow-him-a-84f1yY5KdH1ZTGpYHkfrGw2
2/10, venduta da Sotheby’s il 06/04/2014, Hong Kong.
http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/contemporary-asian-art-hk0497/lot.984.html
16 Serigrafia. 8/10, esposta e in vendita presso Galerie Paris-Beijing, Parigi.
http://www.artnet.com/artists/wang-qingsong/follow-him-a-84f1yY5KdH1ZTGpYHkfrGw2
18 Serigrafia. 1/30 venduta da Christie’s il 25/11/2012, Hong Kong.
http://www.christies.com/lotfinder/photographs/wang-qingsong-past-present-future-5638467-details.aspx?from=searchresults&intObjectID=5638467&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b
20 Serigrafia. 10/10 venduta da Christie’s il 27/11/2005, Hong Kong.
http://www.christies.com/lotfinder/lot/wang-qingsong-4613798-details.aspx?from=searchresults&pos=8&intObjectID=4613798&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=2
21 Wang Qingsong’s Use of Buddhist Imagery di Patricia Eichenbaum Karetzky. http://www.wangqingsong.com/index.php?option=com_content&view=article&id=280&Itemid=41&lang=en
22 Serigrafia. 12/20 venduto da Christie’s il 14/05/2008, New York, Rockefeller Plaza.
http://www.christies.com/lotfinder/photographs/wang-qingsong-requesting-buddah-no-1-5070445-details.aspx?from=searchresults&pos=3&intObjectID=5070445&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=1
24 Serigrafia. 17/20 venduta da Christie’s il 09/09/2008, New York, Rockefeller Plaza.
http://www.christies.com/lotfinder/photographs/wang-qingsong-another-battle-7-5108699-details.aspx?from=searchresults&pos=4&intObjectID=5108699&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=1
12 Serigrafia. 5/9: venduto da Sotheby’s il 06/04/2014, Hong Kong.
http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/contemporary-asian-art-hk0497/lot.1012.html
9/9 venduta da Christie’s il 27/11/2005, Hong Kong.
http://www.christies.com/lotfinder/lot/wang-qingsong-4613798-details.aspx?from=searchresults&pos=8&intObjectID=4613798&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=2
Ns/9, esposta e in vendita presso Galerie Loft, Paris.
http://www.artnet.com/artists/wang-qingsong/past-present-future-a-mW1Uw5BBHDoe93IKkt6wUA2
13 Dipinto di Gu Hongzhong, risalente al periodo delle Cinque Dinastie e Dieci Regni ( 907-979 d.C.). Del dipinto rimane solo una copia del XII secolo, conservata al Palace Museum di Pechino.
14Serigrafia. 9/10: venduto da Sotheby’s il 06/04/2014, Hong Kong.
http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/contemporary-asian-art-hk0497/lot.1013.html
Ns/10: venduto da Christie’s il 13/09/2006, New York, Rockefeller Plaza.
http://www.christies.com/lotfinder/lot/wang-qingsong-can-i-cooperate-with-you-4762301-details.aspx?from=searchresults&pos=9&intObjectID=4762301&sid=b953ca82-a8c4-41fe-b625-d91a9439e10c&page=2
15 Serigrafia. 10/10, esposta e in vendita presso Galerie Paris-Beijing, Parigi.
http://www.artnet.com/artists/wang-qingsong/follow-him-a-84f1yY5KdH1ZTGpYHkfrGw2
2/10, venduta da Sotheby’s il 06/04/2014, Hong Kong.
http://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2014/contemporary-asian-art-hk0497/lot.984.html
16 Serigrafia. 8/10, esposta e in vendita presso Galerie Paris-Beijing, Parigi.
http://www.artnet.com/artists/wang-qingsong/follow-him-a-84f1yY5KdH1ZTGpYHkfrGw2
18 Serigrafia. 1/30 venduta da Christie’s il 25/11/2012, Hong Kong.
http://www.christies.com/lotfinder/photographs/wang-qingsong-past-present-future-5638467-details.aspx?from=searchresults&intObjectID=5638467&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b
20 Serigrafia. 10/10 venduta da Christie’s il 27/11/2005, Hong Kong.
http://www.christies.com/lotfinder/lot/wang-qingsong-4613798-details.aspx?from=searchresults&pos=8&intObjectID=4613798&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=2
21 Wang Qingsong’s Use of Buddhist Imagery di Patricia Eichenbaum Karetzky. http://www.wangqingsong.com/index.php?option=com_content&view=article&id=280&Itemid=41&lang=en
22 Serigrafia. 12/20 venduto da Christie’s il 14/05/2008, New York, Rockefeller Plaza.
http://www.christies.com/lotfinder/photographs/wang-qingsong-requesting-buddah-no-1-5070445-details.aspx?from=searchresults&pos=3&intObjectID=5070445&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=1
24 Serigrafia. 17/20 venduta da Christie’s il 09/09/2008, New York, Rockefeller Plaza.
http://www.christies.com/lotfinder/photographs/wang-qingsong-another-battle-7-5108699-details.aspx?from=searchresults&pos=4&intObjectID=5108699&sid=33d7bd34-24b1-46d3-b817-fabb873d867b&page=1
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