martedì 19 maggio 2015

Yu Youhan nella Serie Mao

Yu Youhan余友涵nasce nel 1943 e si laurea alla Central Academy of Art and Design di Pechino nel 1973. Nei primi anni Sessanta si arruola con lesercito e inizia a dipingere, ma nei primi periodi della Rivoluzione Culturale viene criticato dallAccademia darte con l’accusa di dipingere vite morte anziché accogliere il grido di Mao e dunque seguire lo stile del realismo socialista. Dopo la laurea si trasferisce a Shanghai, dove tuttora vive, e insegna alla Shanghai Art and Design Academy. Negli anni Ottanta, la morte di Mao spinse Yu a cimentarsi nella pittura astratta, cominciando a metà del decennio la Circles Series. 
Con l’avvento dell’era delle riforme l’artista sentì come molti altri che era il momento di provare nuove esperienze artistiche. Inizia a leggere testi di storia dell’arte, conosce la Pop Art americana e ne rimane affascinato. L’America era il paese dei prodotti di consumo, delle catene come Mc Donald’s, delle grandi stelle del cinema. La Pop Art rifletteva dunque questo lato, rappresentando prodotti di uso quotidiano, grandi personalità, attori, cantanti, ma anche politici, come abbiamo visto, divenuti anch’essi merce. In Cina invece c’era la politica, in tutto e in tutti. Ogni momento della giovinezza dell’artista è legata a questo.
“E così, se voglio esprimere la mia giovinezza, non ho scelta se non dipingere Mao, il vero nucleo di quell’era. Dipingendo Mao, in realtà, dipingo la mia vita in quel periodo” [1]

Nel 1989 partecipa alla mostra China Avant-Garde Exhibition, è l’anno in cui inizia la Mao Series. Il primo lavoro di questo genere ritrae il leader nella classica posizione di Tiananmen, arricchito da fiori sul petto, per i quali si ispira ai ritratti del Presidente di Wang Ziwei  [2]Nel 1991 dipinge Parlando con i contadini dello Hunan, ispirato ad una foto scattata a Mao negli anni Cinquanta insieme ad una famiglia di contadini nel villaggio di Shaoshan [3].
Yu Youhan, Parlando con i contadini dello Hunan,
1991, acrilico su tela,
 collezione privata
I contorni dei personaggi sono evidenziati da bordi di colore, che richiamano lo stile della Pop Art americana. L’opera è un punto di incontro tra lo stile occidentale e quello cinese. L’autore ha arricchito il dipinto con l’aggiunta di motivi decorativi che richiamano l’arte popolare mentre i colori e i personaggi ritratti ricordano i manifesti di propagandaYu Youhan realizza dunque una versione esagerata, sia nello stile di pittura che nel comportamento dei soggetti, dei vecchi manifesti proponendo un diverso rapporto tra Mao e le masse. Il Presidente, come in altri lavori precedentemente analizzati, perde qui tutta l’austerità associata al suo personaggio. L’artista riduce il potere della sua immagine, per impossessarsi del momento in cui Mao non è più capace di incutergli timore. Lo ritrae sorridente, rilassato, non più al di sopra della gente, ma in mezzo, in posizioni naturali. Le decorazioni, che rendono l’idea di carta da parati, sebbene sminuiscano la posizione di Mao, non vogliono schernire la sua figura. L’intento di Yu Youhan è quello di riportare Mao nella sua dimensione originaria, quella umana, non a caso la scena è ritratta a Shaoshan, villaggio natale di Mao, punto di partenza. Il Grande Timoniere abbandona la sua posizione di superiorità, equiparata al sole, per scendere dove ha sempre detto di trovarsi, in mezzo al popolo, confondendosi con esso. Mao è parte della Storia non per il suo carattere divino, ma per quello umano. Nuovamente ci troviamo di fronte ad una funzione “guaritrice” della figura del Presidente, utilizzata anche nel caso della serie Rosso come una forma di esorcizzazione del dolore provocato dal periodo maoista.Un elemento ricorrente nei lavori di Yu Youhan è inoltre il confronto con la potenza americana. 
Yu Youhan, Con amore, Whitney, 1992,
acrilico su tela, collezione privata,
(www.pitt.edu)
Nel 1992 dipinge Con amore, Whitney, in cui prevale proprio questa dimensione. Poco dopo la morte del Presidente,  Yu Youhan acquista un libro di fotografie del leader,  alcuni anni dopo, da una rivista,  ritaglia l’immagine di Whitney Houston e decide di accostarla a quella di Mao. 
A destra, la cantante americana, sorride, saluta i propri fan. L’accostamento delle due figure, diverse tanto quanto lo erano Mao e Marilyn, pone l’accento sulla similitudine con cui si crea l’immagine delle personalità di spicco. Entrambi sorridono, sebbene ad un pubblico diverso, ed entrambi hanno un valore per il pubblico. Yu Youhan li raffigura ciascuno con lo stile che più gli si addice: Mao è ritratto nello stile dei poster di propagnada, la Houston in quello della Pop Art. La loro unione sta nel ruolo che svolgono. L’opera fu esposta a La Biennale di Venezia nel 1993 e riscosse molto successo, forse anche per la novità che poteva rappresentare un Mao raffigurato accanto ad una icona così differente [4].

Yu Youhan, Mao silhouette, 2000, olio su tela, 
63 x 61 cm, 
collezione privata, 
(www.artnet.com) 
In un lavoro più recente, realizzato nel 2000, Yu Youhan propone una nuova visione del leader. Mao silhouette ritrae infatti il Presidente nella sua più totale assenza. Non ci sono i tratti somatici del viso, né particolari del vestiario, solo fiori racchiusi in una silhouette. Eppure, nonostante la mancanza di indizi, percepiamo la figura e la presenza di Mao.  I fiori, come abbiamo già visto, rappresentano la tradizione popolare. Da questo punto di vista l’opera assume un significato importante. La tradizione cinese, i suoi costumi e la sua cultura, racchiudono, anzi compongono la forma del leader. O forse è vero anche il contrario, è lo stesso Mao che dà forma alla tradizione cinese.

L’autore ci porta dunque in un’altra dimensione, quella della psicologia. Si sofferma sul dualismo assenza/presenza aiutandoci a riflettere sul valore della figura di Mao, ingombrante anche nella sua assenza. Come già specificato altrove, l’intento dell’autore non è quello di demolire la sua figura, quanto quella di ricomporre i pezzi di un puzzle. 


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[1] OBRIST, Hans Ulrich, ZOU, Diyang, 邹狄洋, ENGSTROM,  Michael Einar, DU, Keke, 杜可柯, Yu Youhan: liudong yu juti, 余友涵:流动与具体, 2013, http://leapleapleap.com/2011/03/yu-youhan-abstract-concrete/, 15/03/2011
[2] Intervista a Yu Youhan, realizzata da Shanghai Arts and Crafts College, Shanghai, 03/03/2009. Disponibile in lingua originale in http://www.china1980s.org/global/liquidplayer.aspx?url=../../files/interview/yu-youhanenglish_201110291721353290.flv
[3]   JIANG, Jiehong, Burden Or Legacy: From the Chinese Cultural Revolution to Contemporary Art, Hong Kong University Press, Hong Kong, 2007, p. 18
[4] WANG, Yichuan, Yu Youhan: bianhuan fengfude yishujia, 余友涵变幻丰富的艺术家, 2014, http://cn.blouinartinfo.com/news/story/922574/yu-you-han-bian-huan-feng-fu-de-yi-zhu-jia, 28/06/2013

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